21. Fico sterile Luca 13:6-9


Nota: Questa parabola è originalmente riferita a Israele. Per tre anni Gesù aveva operato in questa nazione senza vedere molti risultati. La parabola, in ogni modo, parla anche di noi. Noi siamo l’albero di fico, Dio è il nostro padrone, e Gesù è l’uomo che prende cura dell’albero. Guarda anche Matteo 21:18-19.
1. Il terreno della vigna è di solito il migliore. Cosa Gesù ha voluto dire su Israele mettendo il fico della sua parabola nella vigna?
Quale danno causava il fico sterile per la vigna circostante?

2. Quale frutto pensi che Dio abbia aspettato dalla tua vita durante questi ultimi tre anni? (Puoi rispondere nel tuo cuore.)
  • Quali sono le ragioni che ti impediscono di portare frutto nel regno di Dio?

    3. Quali sentimenti ha il coltivatore verso il suo fico sterile?
  • Perché Gesù ama anche i cristiani che non portano frutto?

    4. Immagina Gesù davanti al suo Padre, che prega per te e chiede che potresti avere più tempo a disposizione. Cos’è che fa pregare Gesù in tale modo?

    5. Il coltivatore promette di girare la terra intorno all’albero e di mettere del concime. Cosa Gesù ha fatto nella tua vita durante gli ultimi tre anni per aiutarti a portare frutto al suo Padre Celeste?
  • Come possono le delusioni e i dispiaceri contribuire nella nostra vita a portare frutto?

    6. Secondo questa parabola, cosa accadrà alla fine a un cristiano che non porta frutto?

    7. Guarda adesso a Matteo 21:18-19. (Il capogruppo può leggere il brano.) Questa circostanza ha avuto luogo durante l’ultima settimana della vita di Gesù sulla terra, prima della sua morte. Pensa alle diverse motivazioni che hanno improvvisamente portato Gesù a maledire il fico sterile.
  • Qual’è la connessione tra questi due versetti e la morte di Gesù?

    Messaggio: Dopo che Gesù ha maledetto il fico sterile, ne ha preso il posto; ha preso il posto d’Israele e il nostro. «“Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per noi, poiché sta scritto: “Maledetto chiunque è appeso al legno”» (Galati 3:13).



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